Perché partecipiamo al Roma Pride

Leather Club Roma @ Roma Pride
Sabato 10 giugno, si rinnova l’appuntamento con il Roma Pride, l’evento che ogni anno celebra l’orgoglio LGBTI di essere altro, ma anche parte di quel tutto che è il genere umano. Già perché ancora nel 2017, dopo anni di lotte, di rivendicazioni e di battaglie, questa cosa che anche lesbiche, gay, bisessuali, trans e intersessuali siano parte integrante della società non è stata digerita del tutto.

E le prove che ci spingono a pensarlo sono davvero molte. Potremmo parlare della Legge sulle Unioni Civili, che poco più di un anno fa ha visto scendere in piazza le famiglie arcobaleno, tante famiglie “tradizionali” (se davvero esistono ancora), uomini e donne di qualsivoglia orientamento politico, religioso e sessuale, pronti a sostenere la necessità di una legge giusta che permettesse a tutti di avere pari diritti in materia di famiglia. Alla fine sappiamo tutti come è andata: è stata votata una legge che, sebbene rivoluzionaria per il nostro vetusto ordinamento, ha comunque delle pecche e delle lacune inaccettabili in un Paese che si definisce civile, moderno, ma soprattutto laico.

Ma non è solo questo. Il pride serve anche a portare in piazza la sofferenza e la voce di quanti non possono farlo perché perseguitati, come un tempo lo furono le streghe e i dissidenti politici e come da sempre lo sono tutti coloro considerati “diversi”. È il caso dei cittadini ceceni accusati di essere omosessuali e per questo imprigionati, torturati e uccisi in alcuni carceri della regione, come se l’essere gay potesse essere considerato una colpa. Forse per alcuni l’immagine di questi uomini massacrati per motivi che vanno al di là dell’umana comprensione è qualcosa di un po’ sfuocato, di lontano, ma pensate a tutti quei ragazzi che quotidianamente vengono insultati, offesi e discriminati per il loro essere gay, trans o lesbiche e così via. Talvolta si parla di bullismo, alcuni vorrebbero etichettare tutto con il termine ragazzate, anche se i bulli hanno trent’anni e sono armati di cellulare per riprendere le loro gesta, ma forse sarebbe meglio parlare semplicemente di discriminazione.

Poi ci sono quelli che potremmo definire retaggi di un passato che è duro a morire. Il 3 giugno scorso, 300 cattolici hanno sfilato in processione per le vie di Reggio Emilia recitando il rosario. Il motivo? Liberare e purificare la città dall’orribile peccato di ospitare una delle manifestazioni dell’Onda Pride 2017, che dal 27 maggio al 19 agosto colorerà di arcobaleno tante località della nostra penisola. Senza contare i gonfaloni comunali non concessi, i patrocini disattesi e tutti quegli ostacoli che ogni anno si ripropongono puntuali come la peperonata e che ormai risultano anche un po’ ridicoli.

Certo non si possono dimenticare quelli che sono dissidi interni al movimento LGBTI e le polemiche che nei giorni scorsi hanno contrapposto alcune delle associazioni organizzatrici, ma il Pride può essere anche un momento di dialogo per ricucire eventuali strappi. E di dialogo abbiamo veramente bisogno, ora più che mai, oggi più di ieri.

Per questi motivi, anche quest’anno il Leather Club di Roma prenderà parte al Roma Pride, ribadendo il suo essere associazione gay-fetish, parte attiva e integrante della grande comunità LGBTI italiana. Sfileremo con i nostri corpi, i nostri abiti e le nostre bandiere perché riteniamo che il nostro essere omosessuali feticisti non debba nascondersi o normalizzarsi, ma anzi mostrarsi orgogliosamente assieme alle tante anime della nostra comunità.

Al fianco di LCRoma, ci saranno anche Fabrizio, e Gennaro, Mister Leather e Mister Rubber Italia 2017. Il ritrovo è alle 16 in Piazza della Repubblica, angolo con Via delle Terme di Diocleziano.

Anche le altre associazioni gay-fetish italiane parteciperanno all’Onda Pride. In particolare, Leather & Fetish Milano sfilerà il 24 giugno al Milano Pride, mentre LFI sarà presente a Torino il 17 giugno prossimo.
E voi ci sarete?

 

Per approfondire

Leather Club Roma partecipa al Roma Pride

Rainbow Railroad, Associazione che supporta (anche) i gay ceceni

 

(Articolo di Chris)