Stop alle “terapie” riparative: firma anche tu la petizione per vietare le pratiche di conversione in Europa!

Ci sono battaglie che vanno oltre le singole comunità. Sono battaglie che parlano di diritti, di libertà, di rispetto dell’identità di ogni persona. Una di queste è quella contro le pratiche di conversione rivolte alle persone LGBTQ+.

Le cosiddette “terapie riparative” – che di terapeutico non hanno nulla – sono una forma di tortura psicologica e fisica. Dietro nomi rassicuranti si nascondono abusi: manipolazioni mentali, trattamenti farmacologici non etici, esorcismi, pressioni familiari, sedicenti “cure” che mirano a cancellare l’orientamento sessuale o l’identità di genere delle persone LGBTQ+. In poche parole, negare il diritto ad essere sé stessi.

Secondo le Nazioni Unite, queste pratiche sono una violazione dei diritti umani.

Eppure, in molti paesi dell’Unione Europea non esiste ancora un divieto chiaro, né una protezione efficace per le vittime.

Leather Club Roma si unisce all’appello per una direttiva europea che vieti in modo vincolante le pratiche di conversione in tutti gli Stati membri.

Una petizione ufficiale è stata lanciata per chiedere alla Commissione Europea:

  • di riconoscere le pratiche di conversione come crimini a livello europeo;
  • di vietarne pubblicità, offerta e somministrazione in ogni contesto (medico, religioso, educativo o privato);
  • di garantire protezione legale, medica e psicologica alle vittime;
  • di sanzionare severamente chi le promuove, soprattutto se coinvolge minori o persone vulnerabili.

I dati parlano chiaro: il 5% delle persone LGBTQ+ in Europa ha subito pressioni per cambiare il proprio orientamento sessuale o identità di genere. Moltissime non denunciano, per paura, vergogna o isolamento. Ma noi possiamo rompere il silenzio.

Se credi in un’Europa che protegga la dignità di ogni persona, firma ora la petizione:

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Facciamoci sentire. Facciamolo insieme. Per noi, per chi verrà dopo di noi, per chi non ha ancora voce.