Intervista a Gennaro “Joy”, Mister Rubber Italia 2017

Allora iniziamo dalle basi… come ti dobbiamo chiamare? Gennaro, Gen, Joy, Joy Gen? Chiariamo questo dubbio perché attanaglia molti tuoi fan.

Ahahahahah Beh, direi che siamo partiti proprio dall’A, B, C! Allora… ho sempre amato firmarmi come “Gen”, perché tutti mi chiamavano Gennaro o, al più, con l’abbreviazione “Gen”. Tutti tranne quella che era la mia più cara amica. E stata lei, infatti, a chiamarmi per la prima volta “Joy”. Ormai in molti neanche ricordano il mio vero nome… ma devo ammettere che a volte non è piacevole, perché sembra che non mi conoscano. Per contro prova a far pronunciare ‘Gennaro’ all’estero! Ahahah… Molto meglio un “Joy” o un “Gen”.

Gennaro, Mister Rubber Italia 2017Anni? Lo so che non si chiede l’età a un mister, ma il pubblico vuole sapere. Gira la voce che quest’anno taglierai diversi traguardi importanti…

L’anno scorso ho compiuto 18 anni! E con la maggiore età sono arrivate la patente, il diploma e a breve, forse, anche la laurea magistrale in ingegneria chimica (potrei ritrovarmi a lavorare in un’industria per la produzione di materiali, magari specializzata in rubber. Sarebbe come lavorare nel Paese dei Balocchi!).

18 anni? Sei proprio sicuro?

25 è la mia ultima offerta!

Ma non sei nato nel 1987?

Sei un giornalista, non un matematico!

E invece dimmi un po’… la gomma quando l’hai scoperta? Sei un gommista della prima ora o sei approdato al rubber dopo altre esperienze nel mondo fetish?

Da adolescente avevo un stile orientato verso il gothic-punk e una predilezione per il rock e l’heavy metal. Quindi il mio immaginario erotico era popolato da uomini che indossavano aderentissimi pantaloni in pelle “lucidi”. All’epoca non immaginavo proprio quante sfumature potessero esserci dietro all’aggettivo “lucido”. Dunque, soprattutto per motivi economici e per scarsa esperienza, ho iniziato ad acquistare diversi pantaloni in ecopelle o vinile, ma restava più un fattore meramente estetico. Nel 2011 ho visitato per la prima volta Berlino e ho avuto l’occasione di vedere per la prima volta dei ragazzi in gomma. Ne sono rimasto molto molto colpito, anche se non ho potuto provare nulla.

E allora quando è stata la tua prima volta in gomma?

La prima volta che ho indossato dei pantaloni rubber risale a qualche anno dopo a Roma, grazie all’incontro con il Leather Club. Nel settembre del 2013 ho visto un flyer della prima edizione del Fetish Pride Italy e sono rimasto sorpreso dall’esistenza di un club fetish nella nostra Capitale. Devo dire che l’erezione spontanea che ho avuto nel mettere il mio primo pantalone in latex non ha lasciato spazi a eventuali dubbi. La gomma è come una seconda pelle, qualcosa a cui non puoi mentire… non un semplice involucro che ti copre, ma uno strato che diventa parte integrante di te e ti cattura col suo odore, trasformandolo anche nel tuo.

Gennaro, Mister Rubber Italia 2017A quale capo in gomma non rinunceresti mai? E quale sogni per allargare la tua collezione?

Indubbiamente il capo a cui sono più affezionato è un pantalone rosso, il primo che mi sono fatto fare su misura e secondo i miei desideri. Ma credo che l’indumento che più mi rappresenta sia lo smanicato nero con il pugno rosso in petto. Il fisting è in assoluto la mia passione principale, la prima pratica fetish che ho sperimentato. Tutto il resto è arrivato in un secondo momento! Cosa desidererei? Venderei l’anima per una Dainese nera e rossa in latex!

Facciamo un gioco… ti dico un posto e tu mi dici un ricordo, un cosa legata al mondo fetish. Berlino…

Il mio primo Folsom nel 2015. Un piss party al Lab e l’incontro con un porno attore amante del fisting. Non aggiungo altro.

Anversa…

Mi fanno ancora male i talloni per le lunghe corse per non arrivare in ritardo al Darklands. Credo che la cosa che non scorderò mai di questo mio primo Leather Pride Belgium non sia tanto la scena fetish di per sé, ma la gioia e al tempo stesso l’imbarazzo di indossare la fascia fra così tanti ‘sconosciuti’ senza neanche poter parlare in italiano. Nessuno ci crede, ma nonostante il mio look sono davvero timido.

E l’Italia?

Sarebbe banale dire Roma e parlare della prima volta che ho fistato un uomo, 9 anni fa. Si tratta di una persona che mi ha insegnato diversi ‘segreti’ del fisting e con la quale avevo un rapporto master-slave che in molti definirebbero non convenzionale. Ma preferisco stupirti e risponderti Mestre, dove ho avuto dei piacevoli soggiorni molto sui generis, ma che mi hanno aperto la mente a nuovi punti di vista, oppure Padova, dove nel 2015 mi sono candidato a MRI per la prima volta.

Come vedi la scena fetish italiana?

Ha un bel potenziale, ma la vedo ‘a tratti instabile’. Perché purtroppo a volte in Italia, almeno a mio avviso, vacillano i due più importanti fattori di crescita e successo: la coesione interna, necessaria per costruire qualcosa di importante, ma anche e per fronteggiare le ‘ostilità’ del mondo non-fetish, e quella sorta di sfrontata consapevolezza di sé, che aiuta a tenere la testa sempre fieramente alta, senza mai doversi nascondere o piegare a modelli borghesi in vista di un’ipocrita quanto inutile approvazione.
“Italians do it better”, ma se ci nascondiamo o sprechiamo le energie in battaglie, non se ne accorge nessuno!

Parliamo di sogni… un sogno da realizzare durante questo anno da mister?

Mi piacerebbe riuscire a creare una connessione più forte fra gli amanti della gomma europei. Purtroppo i gommisti continuano  a rimanere  un po’ in disparte rispetto ai leatherman, forse anche a causa di un minor numero di eventi dedicati al rubber. Però devo dire che ad Anversa ho piacevolmente notato un incremento della percentuale di rubbermen, specie fra i più giovani.

Il mio sogno è veder nascere un titolo europeo, un Mister Rubber Europe da eleggere annualmente sotto l’egida dell’ECMC, proprio come nel caso di Mister Leather Europe. Dopotutto, non siamo secondi ai leatherman! E questo sarà un obiettivo per cui intendo impegnarmi anche dopo la fine del mio mandato, finché non si troverà una soluzione.

E MIR 2017? Sogno, realtà… speranza?

Oddio, non volevo anticiparlo… ma sì, vorrei partecipare al concorso di Mister International Rubber a Chicago. Però credo sia più realistico parlare di una candidatura nel 2018, perché novembre è “dietro l’angolo”. Non credo di avere molte chance di vittoria in un concorso simile, ma mi piacerebbe avere la possibilità di esplorare la scena fetish americana, creare quanti più contatti possibili all’estero e prendere parte a quello che probabilmente è il più importante evento rubber al mondo.

Tra poco Neri, il tuo attuale co-mister dovrà cedere la corona: cosa ti aspetti dal nuovo Mister Leather Italia?

Oltre a farmi compagnia durante le scorribande in Italia e all’estero, spero che il futuro Mister Leather si impegni insieme a me a garantire e tutelare la coesione fra i 3 club italiani con lo scopo di promuovere la scena fetish del nostro Paese anche all’estero.

Ultima domanda… conosciamo tutti i tuoi problemi con l’orologio… in questi primi mesi di regno sei diventato più puntuale?

Come dicevo prima, i miei talloni hanno qualcosa da ridire a tal proposito…